Agosto 2022. Il mio secondo reportage fotografico per Il Giornale di Barga. Si trattava di un evento al chiuso, di notte e in una chiesa, precisamente alla Pieve di Loppia. Quindi avrei dovuto scattare con poca luce. In più, si trattava di un concerto lirico e, conoscendo bene il suono fastidioso e rumoroso dell’otturatore della Canon, ero assai pensierosa su come avrei fatto. La circostanza positiva fu che giorni prima avevo ordinato l’obiettivo nuovo, il 50mm 1.4 e fortunatamente arrivò proprio il giorno stesso dell’evento. Mi sentii sollevata perché grazie a una discreta apertura dell’obiettivo, avrei potuto evitare tutto quel rumore che la mia Canon produce in condizioni di scarsa luminosità. Quindi, il problema del rumore era pressoché risolto, rimaneva e rimase il problema del rumore dell’otturatore.
Erano le 20:15 circa (ovviamente ero in largo anticipo), montai in sella al Maggiolino e partii alla volta di Loppia. C’era anche stato il problema dell’outfit, serviva qualcosa di comodo, ma non eccessivamente sportivo data la natura dell’evento. Dovrei scrivere un articolo a parte sulla questione abbigliamento. Ad oggi, novembre 2024 e tanti reportage giornalistici svolti, sono arrivata alla creazione dell’outfit perfetto per qualsiasi tipologia di evento e periodo dell’anno, ma non è stato così semplice!
Arrivo giù. Parcheggio davanti al cimitero. Mi incammino su per la salita e vedo che c’è già parecchia gente. Prima del concerto mi ero documentata e avevo scoperto che la Pieve di Loppia ha un’acustica eccezionale, confermo a pieno. Faccio qualche scatto all’esterno. Arriva il momento dell’inizio del concerto. Arrivai all’ingresso e c’era un tavolo con due signore, ovviamente con lo zaino e la Canon non passavo inosservata, prontamente una delle due mi disse “Sei per il Giornale di Barga giusto? Il Direttore mi ha già informato della tua presenza per il giornale”. Ottimo, sapevano già tutto.
Inizia il concerto. Il delirio. La Pieve è così composta: una navata centrale e ai suoi lati accanto alle panche all’estrema destra e sinistra ci sono due grandi colonne. Mi posizionai dietro la colonna di sinistra, tutta arrampicata appiccicata alla colonna per cercare di non dare fastidio alle persone sulle panche intorno a me. Inizio a scattare molto lentamente, poche foto alle volta per non creare eccessivo rumore e cercavo di scattare nei momenti più “alti” in modo da mascherare il più possibile il suono della Canon.
Finisce il concerto. Mi avvicino agli strumenti musicali, faccio qualche foto di dettaglio al piano e agli altri strumenti e soddisfatta torno a casa.
Leggi l’articolo e vedi le fotografie sul Giornale di Barga!
Maria Chiara, Il Serchio delle Muse 2022